Quanto ti fa arrabbiare il fatto che il tuo collega meno esperto abbia chiesto un aumento l’abbia ottenuto?
Scommetto che pensi che debba avere almeno buoni agganci… Ma è la verità o sei arrabbiato perché volevi essere tu quello capace di chiederlo e di ottenerlo?
Quindi, invece di reagire e agire riguardo a ciò che avresti potuto e dovuto chiedere, invece di affermarti ed esprimere i tuoi bisogni, cosa fai? Ti arrabbi con qualcuno che ha il diritto di meritarlo e raggiunge il suo obiettivo.
Che se lo meritasse o no, onestamente non è affar tuo, il fatto è che lui ha chiesto e ha ottenuto, e tu no!
Tu perché pensi invece di meritarlo SOLO se qualcuno te lo concede senza alcuna richiesta? Non è possibile invece che lo meriti e basta, anche se il tuo capo decide di non dartelo?
Mi spiace essere brutale, ma ti faccio osservare che stai investendo la tua energia pensando al tuo collega, giudicando lui e forse il capo, ma quello che non vuoi vedere è che il primo a non riconoscere il tuo valore sei tu.
La tua rabbia non è altro che un sostituto dell’azione che non hai compiuto, cioè chiedere per te, e della relativa conseguente frustrazione, per una presunta ingiustizia subita.
Se continui a non voler vedere, rimarrai incastrato in questa situazione che ti paralizza, non ti fa crescere e realizzare professionalmente, oltre che tormentarti nel sonno.
È come quando un ragazzo adolescente timido, che non riesce ad esternare l’amore per una compagna di classe, si arrabbia perché lei non se n’è accorta e se la prende con chi invece l’ha conquistata o con entrambi.
Lo comprendo, ma se lavori da un po’ di anni non sei così giovane da essere giustificato!
Questo comportamento forse risale all’infanzia, dove hai imparato a non chiedere, non prendere e non darti il diritto di…
Molti della nostra generazione sono cresciuti con questa “educazione”, che poi ha preso forza in episodi successivi emotivamente simili; e così tutto si ripete, oggi come allora, semplicemente perché non ti sei mai fermato a mettere in discussione questo comportamento che di fatto, ti sta ostacolando. Spesso scarichiamo sugli altri la responsabilità di non riuscire ad ottenere ciò desideriamo.
Sono sempre gli altri che non ci ascoltano, che non ci comprendono che non ci valorizzano. Ma sono tutti alibi.
#LIBERALATUAENERGIA
La responsabilità di prendere ciò che vogliamo, di farci ascoltare e comprendere è prima di tutto una responsabilità personale, solo quando la assolviamo pienamente, allora possiamo sconfinare nel territorio dell’altro e valutare cosa gli compete o meno.
Prendersi la responsabilità dei propri bisogni e di esprimerli in maniera chiara ed assertiva, è un pezzo chiave del percorso che ho creato, #LIBERALATUAENERGIA, con il quale aiuto i professionisti a liberarsi da idee e comportamenti, ricevuti in eredità sotto forma di educazione, ma non più funzionali ai propri desideri di realizzazione e benessere.
